Quando ero nel pieno di ciò che viene chiamata la “malattia sciamanica” non sapevo più a cosa credere. La mia apertura mi rendeva un bersaglio succulento per qualsiasi energia oscura che passava. Non avevo tenuta, non avevo la centratura, ne’ radici, non sapevo tenere a bada i miei corpi ed ero carne fresca per nutrire basse energie. Mi risvegliavo la mattina stremata dopo notti difficili di sogni intensi e oscuri. Non sapevo se rispondere alla chiamata ed essere iniziata nella via dei sangoma sarebbe stata la mia strada anche se ormai erano anni che “sapevo”. Non potevo capire se quella era una via di luce e ne avevo una paura folle.
Cosi’ ho pregato.
Ho chiesto al Mistero, a Dio, di mostrarmi in sogno se questa via che stavo per iniziare era una via di Luce.
E la stessa notte sognai.
Cammino in un luogo buio e spettrale, ho il capo coperto. Una voce fuori campo mi dice: ” ci siamo dimenticati di dirti che cadrai nelle profondita’ ” e subito sotto i miei piedi si apre la terra e io precipito fino negli inferi. La’ sotto nel buio appare una scala. Velocissima quasi volando io mi appendo e risalgo fino alla Luce. Rimango abbagliata dalla luce bianca.
Avevo avuto la risposta. Chiedere se la strada era di luce era un pensiero duale, inutile. Il cammino comprende la discesa agli inferi e poi l’ ascesa alla luce. La strada era VERA. Iniziai gli apprendistati.